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Visualizzazione dei post da 2017

L'arte che S.Miniato ispira

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San Miniato esplode con la sua bellezza, passione e arte di chi vi passa, mossa da dolce  brezza; non con chiacchiere fasulle, non con mille promesse, fatte sol  per concilianti messe, prima di autunnali abbuffate  in  resse. Mai decolla con la favella d ei cittadini  rancorosi , senza più  sogni e fantasie, chiusi al diverso,  soporosi . Ma San Miniato spicca il volo sicuro grazie all'arte del suo passato, del suo futuro; di quella espressa dalle genti che vi passaron silenziose, con naturalezza, la crearono e ce la donarono con dolcezza, dono d'arte senza ritorno, come le rose, rose recise in epoca d'incuria, da  stolti uomini disattenti, interessati al palazzo degli intenti. San Miniato vola  in un tempo eterno  sol grazie a parole  vigorose che la descrivono co n onore, con maestria, anche se  lasciate sole. G razie a mani e a pennelli morbidi, a corpi fluttuanti, dolcezza di movimenti, a ricordar i suoi santi. San Miniato è così, con la sua arte d'incanto e melodi

"La donna che vince" tratto da "L'odore delle Rose" di Alessandro Niccoli

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Tratto da L'odore delle Rose di Alessandro Niccoli "Europa Edizioni" ed. 2019 https://amzn.to/3rtGeOz L a donna vince, mai è perdente, natura innata; stuprata, maledetta, tradita, amata, scorge l'amore, e subisce il male, si rialza e sa dove andare; questo turba l'uomo, che decide, le fa male. E' l'uomo, marito, amante, padre, che difende i costumi del paese, le buone maniere protette da voci, e chiese. Lo stesso uomo che scaccia il male e gli stranieri senza cultura, son loro che sviliscon le loro donne senza paura. E' quell'uomo che sottovaluta i suoi lacci, i suoi pregiudizi salutari, fiero impone rifugio, infondendo i sociali, ben riconosciuti, regimi familiari. Quando scatta la ribellione, lui stupito, conosce rabbia, depressione e repressione; non guarda la luce della forza, e del mistero della donna che non riconosce l'imposizione di una reggia, offeso, indignato, l'incatena e la dileggia, l'abbandona sola, la isola

Il mio amico Orazio

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Ultimo saluto a Orazio, dopo un mese di malattia tremenda, che gli ha levato tutto ciò che aveva; l'uso delle zampe, suo strumento per esprimere la sua folle gioia di stare con te. Arrivò da me da Milano sette anni fa. Una forza della natura; la coppia che lo aveva, lo adotto' al canile; aveva il nome Tupak, pareva  un lupo, era un pastore australiano. Sembrava avesse subito qualcosa di grosso, dato il suo carattere ribelle e bisognoso di amicizia, e date le sue paure. Lo adottarono perché  da anni non riuscivano ad avere figli, lo ribattezzarono Orazio; con lui e la sua energia vitale, la sua grande capacità di dare costante amicizia e attenzione, colmando i vuoti della vita, portò la coppia ad avere a ruota due bambini. A quattro anni non lo potevano più tenere e mi chiesero se lo prendevo, dato che stavo in mezzo ai boschi di San Miniato. Appena mi vide, diventò il mio migliore amico, e mi chiese immediatamente di andare a perlustrare le olivete e i boschi di Gello... giram

Il tuo cammino solo, in antiche vie.

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Il tuo cammino solo, in antiche vie, vedendo la tua fine. Lo puoi guardare, camminando per strade di un'antica città, come San Miniato. Tu puoi camminare con leggerezza, occhi aperti e trasporto verso avi, verso eredi; le mura antiche, le genti passate in ogni angolo, tu senti e vedi, l'antica città ti lega ad anime andate che vi hanno camminato, che vi hanno vissuto, combattuto, gioito, costruito, amato; gli antichi odori, gli antichi pensieri, gesta, risa e vita dalle sue mura trasudano, apri te stesso ad un cammino di ascolto porgendo all’altro la tua mano capirai tanto, non tutto, ma saprai di non aver vissuto invano; saprai che il tuo cammino, il tuo vivere in tal meraviglia di contesto, fatto di scorci, di archi, di fonti, pozzi e varchi, ti renderà cosciente e desto; se da questo sarai ispirato, troverai un ponte verso inaspettata sorte, per proseguire oltre, attraverso nuove porte. Capirai che il tuo camminare lento e costante, ti darà ristoro, pienezza, sol per

Luna che parla a San Miniato.

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                                                                                                                      ok Non siamo mai soli, parole strozzate arrivan di giorno a parlar di ius soli lo vogliamo per coscienza, per dire che abbiamo dei fratelli come se questi, prima d'oggi non fossero unici, non belli, fratelli, fratelli belli, voi che correte verso un bagliore correte con furore, trovate città e silenzio, e poi solo buio nel cuore noi altri caschiam nel sonno dell'inganno accogliamo e ci arrabbiamo per fratelli che non sanno, ci guardano stupiti, e rimangono con occhi neri a vagare soli, atterriti alla sera buttati fuori, invisibili, e noi usciamo dubbiosi sol per  i nostri riti, non sappiamo più cosa fare, difficile cercar di capire tutto quello che corre in noi, non lo sappiamo più dire parole strozzate, cuori soli senza più risorse, a ricercare ruoli; le nostre gambe affaticate ci portan  comunque  fuori nella regione buia del silenzio e dell'

Il dilemma di San Miniato sui tesori di Montessori -Alessandro Niccoli-

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   Meglio ora o meglio allora? Meglio il rassicurante grigio colore o il caloroso ardore di genuinità e passione, povertà, amicizia, amore, dignità e parole di vigore? No, sol competizione in un gelido rione, un muro su conoscenza e aggregazione.  
 Questo il dilemma di una San Miniato non più spoglia, oggi arricchita sì, di nebbie d'ignoranza,  
 da tenersi tanto stretto il colore grigio d'una stanza.  
 Sempre più persone forestiere si ritrovano invece a mirar ribelli, un cammino rinato, il tanto verde di speranza  e di esperienza  a S.Miniato, a cercar colori da non poter più scindere da cuori e da antichi suoni, cori,  
 per mano sotto  quella t orre con  c ostanza. 
E’ vero, San Miniato è città di conquistata cultura, non solo di natura.  
 Oggi divenuta solo pubblicizzata cultura, con un’istruzione demolita nel suo antico e primario valore, spiazzata dalla corsa per  un suolo consumato, per consumar  oggetti inanimati, da prender col potere  in grezz

San Miniato ore nove, t’amo pio bove

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A San Miniato, in simbiosi con natura e animali dagli occhi di pace, ti vien da dire “ t'amo pio bove ”, 
 qua ricordi un Carducci impegnato che ne fu stregato, pensi e rileggi i versi che volarono in lui qua a San Miniato;  
 suoi inni mirabili sugli estrosi abitanti, valli, lucciole, e nella caluria estiva il risuonar delle cicale, lì steso al mattino in scorribande giovanili a gustar vino del colle con ribelli giovani cittadini, ispirato nel sognare prima di insegnare, e poi a scriver quelle rime nominate “le risorse”, che in tutto il mondo vennero infine mosse.  Pensiero che, troppe persone perse nella fretta da necessità di beni, fino a selve di politici oscuri oggi senza arte, hanno solo dimenticato;  
 pensiero e occhi che, chi vive contemplando, rifuggendo da quell’innaturale ego impostato, sol per esser gratificato da consumi di mercato, vedon la bellezza, trovan mirabili lumi sol camminando per antiche vie a San Miniato. Un pensiero difficile, ma se in ascolto, mosso

Camminando, il tuo spirito sognai.

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Camminando, il tuo spirito sognai  San Miniato, nostra regina per duecento lustri, regina di nobili, di pellegrini, di architetti e di semplici genti dedite a erigerti, diligenti, tu ci parli. San Miniato, oggi vorresti con fiducia aprirti a noi, sul sentiero percorso da antichi uomini di mestieri, pellegrini, artisti e condottieri. San Miniato, oggi che ti sei desta ti stiri, ma pur non ti concedi. San Miniato, racchiusa nei tuoi santi snodi, rimani celata a noi, ignari dei torti a te rivolti, e tieni stretta la purezza dell’infinito, a cui non avevi ambito. San Miniato, respingesti gli uomini portatori del vento delle distruzioni, ma neppure ai loro figli oggi ti concedi. San Miniato, oggi qualcuno con rispetto ti desta timido, attraversando le tue antiche vie illuminate dalle stelle, silenzioso e spirituale, cammina, quasi a chiederti fiducia, e a chiederti di perdonare, attratto dal tuo mistero e purezza, dai tuoi profumi che non si possono scordare. San Miniato, oggi

I Voli liberi di San Miniato - Alessandro Niccoli

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Rientri alla sera in centri storici antichi, silenziosi e speciali, pensando che chiudendosi la porta alle spalle, si chiuda la tua vita su quel mondo dal quale fuggire, per aprirla in quello ovattato di casa, fatto di tanti oggetti inermi. Chissà perché, invece, inaspettatamente in quelle antiche vie ti appare un'atmosfera che con le parole non si può descrivere, e gioisci pur incurante e impotente, solo per assistere a consuete, ma impensate, trascendenti, magiche scie di vita. Sai che una fotografia è solo utopia dell'uomo moderno, presuntuoso di possedere arte e natura con la sua tecnologia, vista su uno schermo, dimentico della sua limitata capacità di rispetto della spontanea bellezza, studiata da maestra natura, da un lato, e dall'uomo, quello saggio e lungimirnte dall'altro; uomo però non abbastanza saggio da non ritrovarsi oggi smarrito, quell'uomo di pensiero e di compasso, oggi divenuto piccolo, solo al materiale interessato, mo

Il miracolo della vita in cammino

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                                                                                 ok Camminando a occhi aperti contemplando la natura in antichi sentieri, si assiste contemplando la natura, sì, comprendi il suo miracolo, in una grande avventura.  Si comprende che tutto, una farfalla, una coccinella, un’ape, un filo d’erba, un daino che corre e salta accanto a noi, per perdersi nelle vlli, tutto è vita; l’ascolto del nostro respiro nel mezzo di questo mondo e sensazioni poi ci fa capire che tutto è unico, e che una vita che non può essere identificata come riproduzione casuale, una indistinta dall'altra, che ogni vita è unica e irripetibile, sacra. Per nostra deformazione psicologica, è solo la vita umana che ci stupisce per sembrare la forma più perfetta, ognuna speciale, bellissima, con un suo mondo, suoi sogni, e poi sue creazioni che stupiscono il mondo stesso. Vita umana che crea, che sfugge dal male, ma che poi distrugge altre vite per la sua presunzione di perfezion

Luce su S.Miniato - Convegno città storica e scuola 16.3.17

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Convegno -città storica e scuola- 16.3.17 Aula Pacis San Miniato  Luce su S.Miniato Il Prof. Francnesco Gurrieri, già Preside della facoltà di Architettura di Firenze e Sopraintendente alle Belle arti partecipa in data 16 marzo 2017 a S.Miniati ad un importante Convegno sulle scuole nei centri storici, organizzato dal locale circolo PD,  con altri importanti ospiti, studiosi e urbanisti.    Qui di seguito un mio breve resoconto, e con l'interessante audio-film in calce (dovrete alzare l'audio), potrete entrare nello spirito del confronto permesso grazie all'antica aula del complesso monumentale di San Domenico a S.Miniato. Aula che, non a caso, proprio in virtù e in onore del tema trattato, ha voluto favorire con la sua anima antica, il caloroso approfondimento svoltosi sull'importanza vitale del recupero delle antiche architetture attraverso le scuole. Non poteva fare diversamente, l'Aula Pacis.     Iniziamo dalla fine: dietro una domanda dal pubbl