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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

L’odore delle rose - Alessandro Niccoli - Europa Edizioni -

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Acquista ora:  https://amzn.to/3rtGeOz   Prefazione  Da un punto di vista tecnico, L’odore delle rose è definibile come un prosimetro, ovvero un’opera letteraria in cui versi e prosa si alternano in maniera dolce ed equilibrata. Il prosimetro è un genere assai raro nella nostra tradizione; esso trova il fulcro del suo splendore nel medioevo – la Vita Nuova di Dante Alighieri ne è un fulgido esempio –, per poi essere progressivamente abbandonato. Il Niccoli riesce a resuscitarne l’anima, compiendo un’operazione quasi magica: da un lato cioè ne salvaguarda i motivi filosofico-religiosi nonché l’armonia musicale tipici delle origini, da un altro ne attualizza i contenuti e li arricchisce di istanze intimistiche. Vero protagonista del libro è San Miniato, comune toscano che gode di una nobile tradizione teatrale e letteraria – qui Giosuè Carducci ha composto le sue prime opere, come Le risorse di San Miniato al Tedesco – e che deve la sua fortuna anzitutto alla posizione priv

Rintocchi in canti di San Miniato

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                                                                                                                                                                             ok        Video:  Campane in canti a San Miniato A San Miniato le campane non si contano sono tante, e poi tante, che in cima al colle incantano nello spazio concesso dalla natura, timide cantano circondate da un paesaggio dolce e selvaggio fanno da secoli il volto di San Miniato, nella ricerca di un miraggio chi sale in cima al colle lo cerca, a costo di un duro viaggio si percorre a piedi la Via Francigena per sentirle in lontananza dai molti borghi tutti intorno ci si accorge che è una danza a scandire il passo dei nostri sogni, alla cerca di un senso passo dopo passo, trovarlo nella natura, nel suo incanto, silenzio con quegli antichi ed evocativi rintocchi, a richiamar noi stessi dimenticando un estraneo, mal comune ego, portatore di malsani interessi in quello che è la nostra

Cenerentola (storie al contrario)

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Dopo la morte del caro babbo, le sorellastre l'avevano messa a pulire il camino,  dalla sera fin al mattino, tutta sporca di cenere, deridendola, la chiamavan Cenerella, o a volte Cenerentola; puliva il camino da sola, mentre le altre la guardavan dalla poltrona, era bella e odiata, ma pur sognava mentre nella cenere sempre stava; divenne così amante del suo camino , e come fosse un bambino,  lo puliva maniacalmente mentre viaggiava nei sogni della sua mente. Cenerella non si curava delle sorelle, in memoria dei consigli dell'amata mamma, di esser sempre forte e gentile con gli altri, anche se vengan dalle stalle;  quando queste andavan via,  lei orgogliosa si perdeva in ogni pulizia. Ormai quella era la sua vita, non rosea, tutta nera, nella cenere dalla mattina fin alla sera; poi puliva le mattonelle e pensava che anche le sue sorelle, con una ripulita potevan sembrar più belle, si da trovare, con una fata, una loro strada innamorata, sol così Cenerella avr

La bella addormentata (Storie al contrario)

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Io bella addormentata non riesco più a dormire, penso solo al mio incerto divenire, osservo gli animali del bosco e li conto insieme a mio nonno, sol per prender sonno, poi alla fine il nonno s'addormenta, lo sapevo che non doveva insistere, è proprio duro di menta, e io continuo a non dormire, sol pensando al mio incerto futuro, non vedendo nulla di bello oltre un grigio muro. Allora mi distraggo e come il mio gatto saggio, cerco un miraggio, lo faccio osservando i miei uccellini, ma alla fine il loro cinguettare mi tiene ancor di più arrabbiata e sveglia, peggio di una suonata teglia. Non c'è fata che tenga, comincio a sentirmi rintronata; dalla disperazione piango tutta la giornata, al giunger della notte, niente sonno, e sono ancor più incavolata. Mi mandano un dottore che mi spalanca bocca e occhi, ma ha un fiato che è un gran fetore, e peggio del rumore, crolla del tutto il mio umore. Piango e vado a correre nel fango, si, per poter le mie membra stancare

Il lupo e Cappuccetto (Storie al contrario)

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 È un'ingiustizia! Io lupetto dalla nonna controllo tutto dal suo tetto; tutti credete che il buono sia solo cappuccetto, ma io controllo il bosco tutto, difendo sempre la nonna da ogni evento brutto, mio unico umano amico, sempre buono e dritto, che mi da amicizia, amore e a volte una polpetta fatta col suo cuore; difendo la casetta tutti i giorni senza fretta. Cappuccetto fa capolino raramente e dalla nonna, sempre sola, nulla dice e nulla del suo suo cuore cappuccetto sente, pensa solo al suo rosso berretto; ma le vuol bene, e a me dice col suo cuore, stai attento al cattivo cacciatore. Voi umani e bambini sul vostro diario avete scritto tutto il contrario. A me avete descritto come famelico e cattivo, per ciò mi fate triste e da buon lupo, vado a guardare, urlare e ululare su di un dirupo; penso all'ingiustizia e vorrei saltar nel broto. Poi mi ribello alle maldicenze e ululo, ululo tutta la notte dalla tristezza; ma non son solo, penso all'umano con me più