Luna che parla a San Miniato.
Non siamo mai soli,
parole strozzate arrivan di giorno a parlar di ius soli
lo vogliamo per coscienza, per dire che abbiamo dei fratelli
come se questi, prima d'oggi non fossero unici, non belli,
fratelli, fratelli belli, voi che correte verso un bagliore
correte con furore, trovate città e silenzio, e poi solo buio nel cuore
noi altri caschiam nel sonno dell'inganno
accogliamo e ci arrabbiamo per fratelli che non sanno,
ci guardano stupiti, e rimangono con occhi neri a vagare soli, atterriti
alla sera buttati fuori, invisibili, e noi usciamo dubbiosi sol per inostri riti,
non sappiamo più cosa fare, difficile cercar di capire
tutto quello che corre in noi, non lo sappiamo più dire
parole strozzate, cuori soli
senza più risorse, a ricercare ruoli;
le nostre gambe affaticate ci portan comunque fuori
nella regione buia del silenzio e dell'oscuro
chi dal paese nero, chi da una casa vuota che non gli par vero
insieme usciamo attirati da non sappiamo cosa, forse per un bagliore
siamo ora tutti fuori, con la paura di sbatter nel muro del dolore,
andiamo ormai mossi dal pessimismo di questa appellata ragione
ed ecco all'improvviso che alziamo gli occhi vediamo e ricordiamo madre luna
lì ci aspettava, un bagliore illumina i colli come una duna
una guida, veglia su di noi e ci dice di non preoccuparci
sceglie lei sogni e strada senza mal imbarcarci
illuminandola ci porta al sonno in ombrosa e dolce rada
fino a riaprire gli occhi al mattino su valli eprofumi di rugiadaa prepararci per un nuovocammino,
mai senza noia, mai senza calore, sentendoci vicino;
luna fatta madre, ci guardi, ci osservi, ci assisti, ferma con ardore
non serva, non triste, sempre ridente col tuo dolce bagliore
ci accompagni nel silenzio della luminosa sera
ci prendi per mano e solo tu ci unisci in un'amicizia che non c'era,
guardandoti capiamo d'improvviso che l'energia ritornasempre allasera
meravigliandoci, ci porti per mano lontano
accarezzando ulivi su di un piano
stendi luci su campi che paianoondegiocando, creicon le piante effetti e giochi d'ombre
colmi il vuoto, ispiri canti di anime notturne, riempendo cosìl'universo
ridi e gioisci ad accompagnarci in un mondo che credevamo perso
nella speranza ogni sera che sia diverso,ieri ci consideravamo l'un l'altro deipidocchipoici scambieremo idee occhi negli occhi,
come se questi, prima d'oggi non fossero unici, non belli,
fratelli, fratelli belli, voi che correte verso un bagliore
correte con furore, trovate città e silenzio, e poi solo buio nel cuore
noi altri caschiam nel sonno dell'inganno
accogliamo e ci arrabbiamo per fratelli che non sanno,
ci guardano stupiti, e rimangono con occhi neri a vagare soli, atterriti
alla sera buttati fuori, invisibili, e noi usciamo dubbiosi sol per inostri riti,
non sappiamo più cosa fare, difficile cercar di capire
tutto quello che corre in noi, non lo sappiamo più dire
parole strozzate, cuori soli
senza più risorse, a ricercare ruoli;
le nostre gambe affaticate ci portan comunque fuori
nella regione buia del silenzio e dell'oscuro
chi dal paese nero, chi da una casa vuota che non gli par vero
insieme usciamo attirati da non sappiamo cosa, forse per un bagliore
siamo ora tutti fuori, con la paura di sbatter nel muro del dolore,
andiamo ormai mossi dal pessimismo di questa appellata ragione
ed ecco all'improvviso che alziamo gli occhi vediamo e ricordiamo madre luna
lì ci aspettava, un bagliore illumina i colli come una duna
una guida, veglia su di noi e ci dice di non preoccuparci
sceglie lei sogni e strada senza mal imbarcarci
illuminandola ci porta al sonno in ombrosa e dolce rada
fino a riaprire gli occhi al mattino su valli eprofumi di rugiadaa prepararci per un nuovocammino,
mai senza noia, mai senza calore, sentendoci vicino;
luna fatta madre, ci guardi, ci osservi, ci assisti, ferma con ardore
non serva, non triste, sempre ridente col tuo dolce bagliore
ci accompagni nel silenzio della luminosa sera
ci prendi per mano e solo tu ci unisci in un'amicizia che non c'era,
guardandoti capiamo d'improvviso che l'energia ritornasempre allasera
meravigliandoci, ci porti per mano lontano
accarezzando ulivi su di un piano
stendi luci su campi che paianoondegiocando, creicon le piante effetti e giochi d'ombre
colmi il vuoto, ispiri canti di anime notturne, riempendo cosìl'universo
ridi e gioisci ad accompagnarci in un mondo che credevamo perso
nella speranza ogni sera che sia diverso,ieri ci consideravamo l'un l'altro deipidocchipoici scambieremo idee occhi negli occhi,
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