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Tagliare le radici

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È nel vivere di corsa, prendere tutto stretto in una morsa, provare adrenalina, vita effimera, beni luccicanti, emozioni morte e giulive azioni, incamerare sol esperienze nocive, veleno per quei valori, per quegli sguardi,  della correttezza, antichi insegnamenti di disciplina, da una nonna, una donna eroina, sguardi persi sugli affetti, sui valori, e tutto spazzato via, con quelle radici che avevi piccoline, valori antichi, ormai persi in soffitte e cantine, sol rami secchi, e più non crescerai, esperienze oltre l'effimero e nessun fiore piu' coglierai, nessun profumo più sentirai. È l'essenza, persa ormai, e' l'amore, dimentico nel tuo cammino di accarezzarlo da vicino; è il candore, perso nel tuo meccanico passo, solo masso dopo masso, una pesantezza scambiata per vigore, per furore, preso e intriso,  poi irriso da abitudini nocive, non lo incontrerai mai... e' l'amore. Non raccogli fiori se ti tagli le radici.

Un senso ai tempi del Covid-19

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Faccio due passi ai giardini di S.Miniato... si possan fare. Vedi Merli che oggi si avvicinano a te più di prima... ti cantano vicino... e' la natura che va avanti, che vuole tenderci sempre la mano, nonostante la sua ribellione. E' arrivata l'upupa ad annunciare la primavera. È la madre terra fino a ieri violentata da tutti noi, coi nostri consumi sfrenati e senza rispetto, gli allevamenti intensivi lager di sofferenza animale, l'inquinamento... La stessa madre terra che ci ha voluto dire basta, oggi respira, e ci accoglie, più dolce, pulita e sempre fiduciosa in noi, che l'abbiamo semi-diatrutta, sfruttata, violentata, con i suoi animali spietatamente sterminati. Sistemi rurali, soppiantati da megalopoli di produzione e inquinamento... che alla fine hanno creato il virus maledetto; virus prodotti da quel pattume, da quelle ex foreste, come tutte le epidemie, da quegli stessi animali sofferenti segregati, urlanti e trucidati. Alla fine di questa triste storia,

Caos

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Non eravamo capaci, da soli, di frenare la nostra folle corsa verso la produzione e il consumo... volevamo comprarlo... il tutto, l'onnipotenza, ebbri nella sua assenza; ed era solo un bacio... una mano.... l'essenza... la divina presenza, era lì davanti a noi senza un prezzo, era un fiore, era un albero, era il cielo, era un volto, era un daino... era il Budda, la Madre terra, il Deus... ; ma volevamo correre nell'ego per vederlo, passando dal caos.