San Miniato ore nove, t’amo pio bove
A San Miniato, in simbiosi con natura e animali dagli occhi di pace, ti vien da dire “t'amo pio bove”,
qua ricordi un Carducci impegnato che ne fu stregato, pensi e rileggi i versi che volarono in lui qua a San Miniato;
suoi inni mirabili sugli estrosi abitanti, valli, lucciole, e nella caluria estiva il risuonar delle cicale, lì steso al mattino in scorribande giovanili a gustar vino del colle con ribelli giovani cittadini, ispirato nel sognare prima di insegnare, e poi a scriver quelle rime nominate “le risorse”, che in tutto il mondo vennero infine mosse.
Pensiero che, troppe persone perse nella fretta da necessità di beni, fino a selve di politici oscuri oggi senza arte, hanno solo dimenticato;
pensiero e occhi che, chi vive contemplando, rifuggendo da quell’innaturale ego impostato, sol per esser gratificato da consumi di mercato, vedon la bellezza, trovan mirabili lumi sol camminando per antiche vie a San Miniato.
Un pensiero difficile, ma se in ascolto, mosso da pace, silenzio e bellezza, apre spazio impensato,
grazie solo a quel luogo illuminato di nome San Miniato; nasce così da sola, se l’ego è abbandonato, la voglia di passeggiare a contemplare architetture, e bellezze ad ammirare,
poi incontri un animale e sviluppi un ode a “pio bove”,
con dolcezza di sorrisi e parole vigorose
con artigiani e artisti poter scambiare,
se cammini a San Miniato, se ci sei tornato;
capirai il mistero, capirai cosa ti dà, capirai il suo seminato,
mai vicino al suo basso binario,
ma ammirato dal suo Seminario.
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