Il miracolo della vita in cammino



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Camminando a occhi aperti contemplando la natura in antichi sentieri, si assiste contemplando la natura, sì, comprendi il suo miracolo, in una grande avventura. 
Si comprende che tutto, una farfalla, una coccinella, un’ape, un filo d’erba, un daino che corre e salta accanto a noi, per perdersi nelle vlli, tutto è vita; l’ascolto del nostro respiro nel mezzo di questo mondo e sensazioni poi ci fa capire che tutto è unico, e che una vita che non può essere identificata come riproduzione casuale, una indistinta dall'altra, che ogni vita è unica e irripetibile, sacra. Per nostra deformazione psicologica, è solo la vita umana che ci stupisce per sembrare la forma più perfetta, ognuna speciale, bellissima, con un suo mondo, suoi sogni, e poi sue creazioni che stupiscono il mondo stesso. Vita umana che crea, che sfugge dal male, ma che poi distrugge altre vite per la sua presunzione di perfezione e unicità, portandoci alla sopraffazione su altri esseri, dando loro sofferenza, non considerati perfetti come noi, non meritevoli, verso una convinzione di nostra superiorità su tutta la creazione, giungendo alla totale distruzione. Non comprendiamo che ogni essere è funzionale alla esistenza dell’altro. La ragione donataci è da noi fatta onnipotenza nell'insana atavica convinzione di prendere forza dalle altre vite, dalla carne, sperimentando l'emozione di dare la morte. Terreno da noi mal compreso, e poi divenuto solo amaro.
Ma quando la nostra vita ridà vita, corre verso di essa, per trovare rifugio nel conforto da altre vite, per altre vite, a proteggerle dal dolore, nella forza della bellezza, del calore che vi si può trovare, nella vita. Unica corsa possibile, che infine siamo costretti a capire, ma forse tardi, per alleviare la sofferenza e l'incertezza del nostro epilogo terreno, del dolore, della morte, cercando di toccare almeno una volta le musiche e i disegni perfetti del mondo, ascoltare e proteggere la bellezza straordinaria dell'amore. Per poi ricrearla in opere mirabili, con quell'arte del pensare e immaginare, unica in ognuno di noi, coscienti della nostra propensione alla distruzione.
Corsa col solo motore che la vita ci ha dato, la ricchezza della fantasia e dell'amore, figlia della stessa vita umana che comprendiamo nel nostro lungo camminare, riscoprendo l’arte di amare.
Corsa senza sosta per cercare di lasciare ad altri, ai posteri, e a noi stessi qualcosa di bello e di vivo, scoprendo la cosa più semplice che ci sia, ben conosciuta dal mondo animale, ovvero che tutto ha un senso, tutto è colorato di energia positiva, di amore, di arte, di perfezione e armoniosa funzionalità per gli altri, la bellezza.
E continuando il cammino, ricostruiamo con tasselli valoriali e spirituali una nostra possibile funzione, una via all’orizzonte: proteggere altre vite, per rinascere, per dimostrare che tutto questo non ha fine, in un ciclo continuo di nascita, morte e rinascita ancora. Ciclo che può salvare noi e il mondo, se il nostro motore si alimenta di pilastri nel cammino proprio verso quella scia luminosa e positiva chiamata vita, che pare essere un miracolo, ma che non è altro che il viaggio programmato verso le stelle.

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