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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

San Miniato ore nove, t’amo pio bove

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A San Miniato, in simbiosi con natura e animali dagli occhi di pace, ti vien da dire “ t'amo pio bove ”, 
 qua ricordi un Carducci impegnato che ne fu stregato, pensi e rileggi i versi che volarono in lui qua a San Miniato;  
 suoi inni mirabili sugli estrosi abitanti, valli, lucciole, e nella caluria estiva il risuonar delle cicale, lì steso al mattino in scorribande giovanili a gustar vino del colle con ribelli giovani cittadini, ispirato nel sognare prima di insegnare, e poi a scriver quelle rime nominate “le risorse”, che in tutto il mondo vennero infine mosse.  Pensiero che, troppe persone perse nella fretta da necessità di beni, fino a selve di politici oscuri oggi senza arte, hanno solo dimenticato;  
 pensiero e occhi che, chi vive contemplando, rifuggendo da quell’innaturale ego impostato, sol per esser gratificato da consumi di mercato, vedon la bellezza, trovan mirabili lumi sol camminando per antiche vie a San Miniato. Un pensiero difficile, ma se in ascolto, mosso

Camminando, il tuo spirito sognai.

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Camminando, il tuo spirito sognai  San Miniato, nostra regina per duecento lustri, regina di nobili, di pellegrini, di architetti e di semplici genti dedite a erigerti, diligenti, tu ci parli. San Miniato, oggi vorresti con fiducia aprirti a noi, sul sentiero percorso da antichi uomini di mestieri, pellegrini, artisti e condottieri. San Miniato, oggi che ti sei desta ti stiri, ma pur non ti concedi. San Miniato, racchiusa nei tuoi santi snodi, rimani celata a noi, ignari dei torti a te rivolti, e tieni stretta la purezza dell’infinito, a cui non avevi ambito. San Miniato, respingesti gli uomini portatori del vento delle distruzioni, ma neppure ai loro figli oggi ti concedi. San Miniato, oggi qualcuno con rispetto ti desta timido, attraversando le tue antiche vie illuminate dalle stelle, silenzioso e spirituale, cammina, quasi a chiederti fiducia, e a chiederti di perdonare, attratto dal tuo mistero e purezza, dai tuoi profumi che non si possono scordare. San Miniato, oggi

I Voli liberi di San Miniato - Alessandro Niccoli

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Rientri alla sera in centri storici antichi, silenziosi e speciali, pensando che chiudendosi la porta alle spalle, si chiuda la tua vita su quel mondo dal quale fuggire, per aprirla in quello ovattato di casa, fatto di tanti oggetti inermi. Chissà perché, invece, inaspettatamente in quelle antiche vie ti appare un'atmosfera che con le parole non si può descrivere, e gioisci pur incurante e impotente, solo per assistere a consuete, ma impensate, trascendenti, magiche scie di vita. Sai che una fotografia è solo utopia dell'uomo moderno, presuntuoso di possedere arte e natura con la sua tecnologia, vista su uno schermo, dimentico della sua limitata capacità di rispetto della spontanea bellezza, studiata da maestra natura, da un lato, e dall'uomo, quello saggio e lungimirnte dall'altro; uomo però non abbastanza saggio da non ritrovarsi oggi smarrito, quell'uomo di pensiero e di compasso, oggi divenuto piccolo, solo al materiale interessato, mo