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Le parole di Sara

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Le parole belle cadono disegnate come pioggia ma non ti accorgi, e vanno via si creano fiumi fuggono veloci senza lumi per essere poi prese da nuove genti malinconici, ma nuovi fermenti da chi è solo, a mani tese ridate ancora in ogni paese ad altra nuova sorte per arrivare poi a naturale morte e sopire nella terra, con noi migliori li nasceranno fiori. Grazie Sara Panicci, la tua maestria per ben 30 ritratti e più, nel viaggio Tra i Binari, è veramente un passo avanti; matita nera che da colore, e vita alle parole.

'Na rima

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'Na rima contro il razzismo... per tutte le genti di tutti i posti.  'Na  rima Cosa ci porta fin qui il tempo vacuo che divide? non ci è riuscito e non ride ma serio dice meditate, io non esisto e voi siete qui, niente di nefasto, forse cemento.

San Miniato tra terra e cielo

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San Miniato pare un vecchio, è arrabbiato, è turbato, ma trattiene la sua anima, vuole portarsela via, in alto; una San Miniato vera, tra terra e cielo solo in pace vuol andare, col suo valore, il suo mistero; non accetta quella torre nuova, dopo le bombe ricostruita d’impatto, peggio d’un naso rifatto; il vecchio e sempre più rude uomo, pensa voi andate pure avanti, io non lo accetto. San Miniato non si riconosce non tollera quanto gli abbiam fatto, è un volto adirato,  non vuole questo coso nuovo sul suo colle, insensato; ma poi sorride disincantato, l'uomo debole non mi vuole diroccato; con occhi severi guarda oltre, non ci vede più, esseri piccoli dalla cultura dei pochi luccicanti spiccioli. San Miniato pensa ora alla sua anima, la sua rocca da noi distrutta, non è più come prima; noi vorremmo che siano stati gli alleati, ma no, non è possibile sputare altri conati, è ormai indifferente, dice San Miniato;  siete tutti voi e sol

San Miniato e il sapore del Teatro.

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Il Matrimonio (tra culture, genti e paesi - Primo spettacolo ufficiale di apertura attività sociale al Cas di Cavane San Miniato 9/2018 by Officine Cavane & Teatro tra i binari (Ass.ne teatrale - culturale San Miniato). San Miniato e il sapore del teatro   A San Miniato è forte il sapore del Teatro. Teatro e Arte, nelle piazze sempre più presenti,   a rapir gli occhi e le passioni a tutte le genti.   Ritorni artistici in posti dal tempo senza inizio e senza fine,   mossi di nuovo oggi da vento di rinascita culturale,   il vento dell’ovest, e oggi ancor di più da sud, che ispira ribellione a censure e chiusura mentale;   nuove culture arrivano a mani aperte, è paradossale,   chiedono aiuto, ma rendono colore e calore,  voglia di fare, loro offrono integrazione a persone cupe e chiuse, a quelle genti ancor oggi spaventate da chi è in cammino da lontano.   Emblema di rinascita creativa, dopo la distruzione del teatro di San Miniato   ma qui nessuna falsa lap

Video-dialogo-testimonianze del 9.8.18 sull' eccidio del Duomo di San Miniato del 22.7.44

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                       Il Duomo di S.Miniato non visibile, timido, nascosto, violato, rifatto bello, ma tradito più volte  VIDEO-DIALOGO tra TERESA LAMI-BELLANDI, PAOLA CHELI-NICCOLI, E FRANCESCO TADDEI del 9.8.2018:                                           clicca qui:  https://youtu.be/kgXSKt2-8HU Il '22 nasce il fascismo, il 22 avviene l'eccidio del Duomo. Il '44 arriva dopo 22 anni.  È un caso?  Forse...  ma le parole sono importanti (oltre ai numeri).  22 luglio 1944   Eccidio al Duomo di S.Miniato di 55 cittadini, uomini, donne e bambini innocenti. Giovedi 9 agosto 2018, ne hanno voluto parlare in tutta tranquillità, in modo semplice, senza costruzioni, preconcetti, con sola onestà intellettuale della memoria, di fronte alla Rocca di Federico II, di lì a poco fatta saltare, cittadini sanminiatesi  (gli ultimi testimoni diretti). Sono stati ricordati aneddoti vissuti direttamente e testimonianze ascoltate, oltre a quelle scritte, e

Federico ucciso, c'illumina di senso.

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Leopoldo si annuncia e parla a Federico io adesso ci sono a portar lumi e qui ti dico, a San Miniato c'è ora la ragione, la cultura, e la giustizia, per le valli e lungo l'Arno, fin al mare ci sarà amicizia. Federico, dall'alto, risponde mite, attenzione alla vostra illuminata presunzione, capirete presto che giustizia umana è pia illusione, credi, io son quassù per guardar lontano, e quando in tutta ragione, in nome di Dio, mi avrete minato, dopo stragi, sangue e morte, a me mostrato, in alto beato, già andato sarò, da San Miniato, poi pentiti capirete, e così qui mi vorrete veder rinato, allora vi dirò, mai saprete che la giustizia non è vostra, sol per farne bella mostra. Sol con umiltà, mirando davvero in alto e lontano, forse capirete di poter aspirare a un qualcosa di quasi umano. Tratto dal libro: "L'odore delle Rose" Europa Edizioni 2019  Amazon Compra qui

L'arte che S.Miniato ispira

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San Miniato esplode con la sua bellezza, passione e arte di chi vi passa, mossa da dolce  brezza; non con chiacchiere fasulle, non con mille promesse, fatte sol  per concilianti messe, prima di autunnali abbuffate  in  resse. Mai decolla con la favella d ei cittadini  rancorosi , senza più  sogni e fantasie, chiusi al diverso,  soporosi . Ma San Miniato spicca il volo sicuro grazie all'arte del suo passato, del suo futuro; di quella espressa dalle genti che vi passaron silenziose, con naturalezza, la crearono e ce la donarono con dolcezza, dono d'arte senza ritorno, come le rose, rose recise in epoca d'incuria, da  stolti uomini disattenti, interessati al palazzo degli intenti. San Miniato vola  in un tempo eterno  sol grazie a parole  vigorose che la descrivono co n onore, con maestria, anche se  lasciate sole. G razie a mani e a pennelli morbidi, a corpi fluttuanti, dolcezza di movimenti, a ricordar i suoi santi. San Miniato è così, con la sua arte d'incanto e melodi

"La donna che vince" tratto da "L'odore delle Rose" di Alessandro Niccoli

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Tratto da L'odore delle Rose di Alessandro Niccoli "Europa Edizioni" ed. 2019 https://amzn.to/3rtGeOz L a donna vince, mai è perdente, natura innata; stuprata, maledetta, tradita, amata, scorge l'amore, e subisce il male, si rialza e sa dove andare; questo turba l'uomo, che decide, le fa male. E' l'uomo, marito, amante, padre, che difende i costumi del paese, le buone maniere protette da voci, e chiese. Lo stesso uomo che scaccia il male e gli stranieri senza cultura, son loro che sviliscon le loro donne senza paura. E' quell'uomo che sottovaluta i suoi lacci, i suoi pregiudizi salutari, fiero impone rifugio, infondendo i sociali, ben riconosciuti, regimi familiari. Quando scatta la ribellione, lui stupito, conosce rabbia, depressione e repressione; non guarda la luce della forza, e del mistero della donna che non riconosce l'imposizione di una reggia, offeso, indignato, l'incatena e la dileggia, l'abbandona sola, la isola

Il mio amico Orazio

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Ultimo saluto a Orazio, dopo un mese di malattia tremenda, che gli ha levato tutto ciò che aveva; l'uso delle zampe, suo strumento per esprimere la sua folle gioia di stare con te. Arrivò da me da Milano sette anni fa. Una forza della natura; la coppia che lo aveva, lo adotto' al canile; aveva il nome Tupak, pareva  un lupo, era un pastore australiano. Sembrava avesse subito qualcosa di grosso, dato il suo carattere ribelle e bisognoso di amicizia, e date le sue paure. Lo adottarono perché  da anni non riuscivano ad avere figli, lo ribattezzarono Orazio; con lui e la sua energia vitale, la sua grande capacità di dare costante amicizia e attenzione, colmando i vuoti della vita, portò la coppia ad avere a ruota due bambini. A quattro anni non lo potevano più tenere e mi chiesero se lo prendevo, dato che stavo in mezzo ai boschi di San Miniato. Appena mi vide, diventò il mio migliore amico, e mi chiese immediatamente di andare a perlustrare le olivete e i boschi di Gello... giram

Il tuo cammino solo, in antiche vie.

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Il tuo cammino solo, in antiche vie, vedendo la tua fine. Lo puoi guardare, camminando per strade di un'antica città, come San Miniato. Tu puoi camminare con leggerezza, occhi aperti e trasporto verso avi, verso eredi; le mura antiche, le genti passate in ogni angolo, tu senti e vedi, l'antica città ti lega ad anime andate che vi hanno camminato, che vi hanno vissuto, combattuto, gioito, costruito, amato; gli antichi odori, gli antichi pensieri, gesta, risa e vita dalle sue mura trasudano, apri te stesso ad un cammino di ascolto porgendo all’altro la tua mano capirai tanto, non tutto, ma saprai di non aver vissuto invano; saprai che il tuo cammino, il tuo vivere in tal meraviglia di contesto, fatto di scorci, di archi, di fonti, pozzi e varchi, ti renderà cosciente e desto; se da questo sarai ispirato, troverai un ponte verso inaspettata sorte, per proseguire oltre, attraverso nuove porte. Capirai che il tuo camminare lento e costante, ti darà ristoro, pienezza, sol per

Luna che parla a San Miniato.

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                                                                                                                      ok Non siamo mai soli, parole strozzate arrivan di giorno a parlar di ius soli lo vogliamo per coscienza, per dire che abbiamo dei fratelli come se questi, prima d'oggi non fossero unici, non belli, fratelli, fratelli belli, voi che correte verso un bagliore correte con furore, trovate città e silenzio, e poi solo buio nel cuore noi altri caschiam nel sonno dell'inganno accogliamo e ci arrabbiamo per fratelli che non sanno, ci guardano stupiti, e rimangono con occhi neri a vagare soli, atterriti alla sera buttati fuori, invisibili, e noi usciamo dubbiosi sol per  i nostri riti, non sappiamo più cosa fare, difficile cercar di capire tutto quello che corre in noi, non lo sappiamo più dire parole strozzate, cuori soli senza più risorse, a ricercare ruoli; le nostre gambe affaticate ci portan  comunque  fuori nella regione buia del silenzio e dell'

Il dilemma di San Miniato sui tesori di Montessori -Alessandro Niccoli-

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   Meglio ora o meglio allora? Meglio il rassicurante grigio colore o il caloroso ardore di genuinità e passione, povertà, amicizia, amore, dignità e parole di vigore? No, sol competizione in un gelido rione, un muro su conoscenza e aggregazione.  
 Questo il dilemma di una San Miniato non più spoglia, oggi arricchita sì, di nebbie d'ignoranza,  
 da tenersi tanto stretto il colore grigio d'una stanza.  
 Sempre più persone forestiere si ritrovano invece a mirar ribelli, un cammino rinato, il tanto verde di speranza  e di esperienza  a S.Miniato, a cercar colori da non poter più scindere da cuori e da antichi suoni, cori,  
 per mano sotto  quella t orre con  c ostanza. 
E’ vero, San Miniato è città di conquistata cultura, non solo di natura.  
 Oggi divenuta solo pubblicizzata cultura, con un’istruzione demolita nel suo antico e primario valore, spiazzata dalla corsa per  un suolo consumato, per consumar  oggetti inanimati, da prender col potere  in grezz

San Miniato ore nove, t’amo pio bove

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A San Miniato, in simbiosi con natura e animali dagli occhi di pace, ti vien da dire “ t'amo pio bove ”, 
 qua ricordi un Carducci impegnato che ne fu stregato, pensi e rileggi i versi che volarono in lui qua a San Miniato;  
 suoi inni mirabili sugli estrosi abitanti, valli, lucciole, e nella caluria estiva il risuonar delle cicale, lì steso al mattino in scorribande giovanili a gustar vino del colle con ribelli giovani cittadini, ispirato nel sognare prima di insegnare, e poi a scriver quelle rime nominate “le risorse”, che in tutto il mondo vennero infine mosse.  Pensiero che, troppe persone perse nella fretta da necessità di beni, fino a selve di politici oscuri oggi senza arte, hanno solo dimenticato;  
 pensiero e occhi che, chi vive contemplando, rifuggendo da quell’innaturale ego impostato, sol per esser gratificato da consumi di mercato, vedon la bellezza, trovan mirabili lumi sol camminando per antiche vie a San Miniato. Un pensiero difficile, ma se in ascolto, mosso

Camminando, il tuo spirito sognai.

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Camminando, il tuo spirito sognai  San Miniato, nostra regina per duecento lustri, regina di nobili, di pellegrini, di architetti e di semplici genti dedite a erigerti, diligenti, tu ci parli. San Miniato, oggi vorresti con fiducia aprirti a noi, sul sentiero percorso da antichi uomini di mestieri, pellegrini, artisti e condottieri. San Miniato, oggi che ti sei desta ti stiri, ma pur non ti concedi. San Miniato, racchiusa nei tuoi santi snodi, rimani celata a noi, ignari dei torti a te rivolti, e tieni stretta la purezza dell’infinito, a cui non avevi ambito. San Miniato, respingesti gli uomini portatori del vento delle distruzioni, ma neppure ai loro figli oggi ti concedi. San Miniato, oggi qualcuno con rispetto ti desta timido, attraversando le tue antiche vie illuminate dalle stelle, silenzioso e spirituale, cammina, quasi a chiederti fiducia, e a chiederti di perdonare, attratto dal tuo mistero e purezza, dai tuoi profumi che non si possono scordare. San Miniato, oggi