Intervista di novitainlibreria.it ad Alessandro Niccoli sul suo ultimo libro "Nafis e i Corridoi colorati"



novità in libreria .it ha intervistato Alessandro Niccoli, autore di Nafis e i Corridoi Colorati

Alessandro Niccoli, avvocato e scrittore di San Miniato (Pi) ha esordito nel 2013 col racconto Camminando, Il Tuo Spirito Sognai, vincitore di un premio nell’ambito di un concorso letterario indetto da Del Bucchia Editore e poi pubblicato nell’antologia I Racconti Della Via Francigena. Nel 2019 ha pubblicato L’Odore Delle Rose (Europa Edizioni) e nel 2021 Nafis E I Corridoi Colorati, interamente auto-prodotto e i cui ricavati andranno a un’associazione di tutela cavalli maltrattati (Ihp-Italian Horse Protection, www.nafisbook.com). La nostra redazione lo ha intervistato.

Che libro è Nafis E I Corridoi Colorati? E’ la storia di un ragazzo che sogna un mondo migliore, un contatto autentico con la vita ma anche con se stesso, con gli altri e con la natura. Il suo cammino verso la consapevolezza è quello di ognuno di noi. Quando hai pensato di scrivere la sua storia? Il progetto di Nafis nasce intorno nel 2018 quando, una notte, immaginai per la prima volta i corridoi colorati e il personaggio che li percorreva, un ragazzino magro, con occhi verdi e spettinato, che chiamai Nafis; poi il progetto si è arenato a causa dei miei impegni lavorativi ed editoriali ma l’ispirazione è tornata durante il lockdown del 2020 e l’anno successivo il libro è stato pubblicato, anche grazie al contributo della naturalista Anna Vannucchi. ACQUISTALO SU AMAZON
A che genere narrativo credi possa appartenere il tuo libro? A quello della narrativa ecologista, un genere in voga da tempo nei paesi anglosassoni. Chi ha illustrato la copertina di Nafis? Come mai hai scelto questi disegni? L’illustratrice è Sara Panicci, che ha accettato subito la mia proposta di realizzare graficamente Nafis e le sue avventure: i disegni dei singoli capitoli sono stati realizzati ancora prima dell’editing del testo, Sara leggeva il capitolo e creava a carboncino su carta la dimensione e l’essenza del viaggio e degli ambienti di Nafis. Nel testo troviamo vari generi di scrittura. Come nasce l’idea dei differenti stili? Dal mio desiderio di permettere a lettori diversi di entrare nella storia, per rendere l’esperienza unica e profonda. Perché hai scelto un adolescente come protagonista? Perché un adolescente può spiegare certe cose in modo incredibile a noi adulti che le abbiamo dimenticate e può aiutarci a recuperare punti di vista dimenticati: gli occhi dei giovani sono puliti, incontaminati da dettami sociali e interessi materialistici, possono vedere cose che gli adulti non riescono più a vedere e a capire; allo stesso modo, i valori, espressi con il linguaggio di un ragazzo possono meglio arrivare ai giovani lettori e questo è uno degli obiettivi del mio libro. Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro? Pur avendo già avuto esperienze editoriali positive, ho scelto la strada dell’auto-pubblicazione per poter avere il totale controllo di ogni aspetto della pubblicazione, dallo stile all’editing alla scelta delle illustrazioni, senza le imposizioni di una casa editrice in fatto di promozione e controllo delle vendite. Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri? Nafis è un personaggio di fantasia che trae certamente qualche spunto dalla mia esperienza personale ma il libro non è autobiografico. Naturalmente tutte le storie prendono spunto dal vissuto e io stesso mi ritrovo spesso ad assumere i comportamenti suggeriti da Nafis ai suoi amici, al fine di migliorare le potenzialità mentali, fisiche, e il mio rapporto con il mondo. Anche alcuni personaggi sono ispirati a persone reali, come Enea e Fabrizio, basati su persone che conosco e stimo. Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore? Io scrivo solo quando vivo un’intensa emozione, che mi spinge a una profonda introspezione, quindi scrivo solo quando mi arriva qualcosa da dentro e solo allora la penna viaggia da sola, senza che lo decida io! Da ragazzo non brillavo a scuola ma la mia professoressa di lettere profetizzò a mia madre che sarei diventato uno scrittore! Infatti ho sempre scritto, prima cartoline e lettere con frasi poetiche, poi riflessioni sulla vita come autoanalisi, come svago e per comunicare col mondo e a 21 anni scrissi due critici pamphlet sulla società, pubblicati poi con notevole risalto. A causa dei miei studi giuridici, troppo aridi per la mia indole, e del mio lavoro di avvocato ho tralasciato e dimenticato la risorsa della scrittura, sino a riprenderla d’impeto intorno ai quarant’anni anni, così riscoprendo il buon sapore dell’esistenza. E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni? Non è per niente facile per me conciliare queste cose, dato che se la scrittura mi prende, mi travolge, e rischio di non dormire una notte intera a scrivere, per poi essere disconnesso sul lavoro, e concentrato solo su ciò che ho scritto la notte prima, con l’idea costante di riprenderlo in mano e rituffarmici dentro. Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori? Molto buono e gratificante, forse perché scrivo principalmente per me stesso, in quanto scrivere alimenta i miei sogni, che a loro volta alimentano la scrittura e la voglia di vivere; tramite la scrittura vorrei scuotere i miei lettori, far loro provare nuove sensazioni, esperienze e possibilità, per questo mi rivolgo preferibilmente a un pubblico giovane, che ha voglia di sperimentare e crescere in consapevolezza, porsi domande e iniziare ad assumere comportamenti positivi. Come ti descriveresti, come lettore? Sono un disastro, capace di leggere più libri contemporaneamente, e non finirli mai, ma vivendoli al massimo: oggi sto cercando di cambiare. Quali sono i tuoi modelli letterari? La scrittura porta a sondare se stessi e sondare impercettibili realtà; da qui l’ammirazione e l’amore per la musicalità del verso poetico degli Stilnovisti, per Dante che da ragazzo mi ha ispirato, per passare ad autori dal magistrale piglio narrativo come Oriana Fallaci e Tiziano Terzani, fino ad arrivare ad autori più “filosofici” come Paulo Coelho. Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria? Fondamentale e imprescindibile, per azionare il meccanismo del passaparola, sempre che il prodotto abbia valore. Anche i colossi dell’editoria utilizzano le nuove tecnologie e le reti sociali, affidandosi a blogger con un seguito ben radicato, ma talvolta puntando su nomi di risonanza televisiva, di basso valore contenutistico. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Ho intenzione di scrivere Danit, La Ragazza Dei Boschi una sorta di sequel di Nafis E I Corridoi Colorati, basato su uno de personaggi del romanzo principale. Sono ancora in fase di progettazione, però; durante la scorsa estate ho passato settimane in solitudine in una roulotte in collina per potermi concentrare.

Sito Web di Nafis

Commenti

Post popolari in questo blog

Intervista by Nightguide ad Alessandro Niccoli, sul suo libro: "La Ragazza che abbandonò il Destino" ed. Porto Seguro Editore

La bella addormentata (Storie al contrario)

L’odore delle rose - Alessandro Niccoli - Europa Edizioni -