Un senso ai tempi del Covid-19

Faccio due passi ai giardini di S.Miniato... si possan fare. Vedi Merli che oggi si avvicinano a te più di prima... ti cantano vicino... e' la natura che va avanti, che vuole tenderci sempre la mano, nonostante la sua ribellione. E' arrivata l'upupa ad annunciare la primavera. È la madre terra fino a ieri violentata da tutti noi, coi nostri consumi sfrenati e senza rispetto, gli allevamenti intensivi lager di sofferenza animale, l'inquinamento... La stessa madre terra che ci ha voluto dire basta, oggi respira, e ci accoglie, più dolce, pulita e sempre fiduciosa in noi, che l'abbiamo semi-diatrutta, sfruttata, violentata, con i suoi animali spietatamente sterminati. Sistemi rurali, soppiantati da megalopoli di produzione e inquinamento... che alla fine hanno creato il virus maledetto; virus prodotti da quel pattume, da quelle ex foreste, come tutte le epidemie, da quegli stessi animali sofferenti segregati, urlanti e trucidati. Alla fine di questa triste storia, dovremmo ripensare il nostro modo di vivere e di rispettarla... la madre terra ... Pacha Mama, onorarla e pregarla, oltre tutte le chiese.



Poi scorre la vita tra terrazzo e cielo..., è un cogliere di opportunità ... per assaporare la quiete, i pensieri lenti e migliori, le energie più buone, vedere e sentire le persone care e amate, in uno scambio di dolci elettroni, grandi di amore, piu' piccoli e virulenti da uccidere il virus; passare dalla smarth-patia, alla telepatia... . ... La grande sfida-opportunita' del dopo corona da III millennio ... è iniziata!


Ritrovare un senso. Uscire a comprare il giornale in un paese fantasma ... camminare nel medioevo... antiche mura che ti parlano del nostro spirito... di valori da recuperare, da fissare di nuovo nella nostra mente ... per ritrovare un senso, nella vita. Quali valori? Bastava poco per capirlo ... bastava solo camminare..., ma noi non lo sapevamo più. E adesso le auto-ferraglia co-responsabili di un declino ... con i suoi (dis)valori son lì, ferme, a parlare del nulla.


L'insipirazione butta aria nei polmoni, l'ispirazione ossigeno creativo nelle nostre menti... ; quella piccola "n" fa la differenza, ma lasciamoci ispirare dall'inspirazione. Quei polmoni, custodi del soffio vitale, in una gabbia, organi del respiro che si fissa nel linguaggio, con la parola "psiche". La nostra psiche respira nel corpo e nell'anima, che sono una cosa sola. Ma il paesaggio dello spirito, vuole il polmone, non la lingua. Lo spettacolo della natura vuole lo spirito, non chiede la parola. Polmone, albero meraviglioso, dalla trachea ai bronchi, ai bronchioli, giù fino agli alveoli e poi alle cellule Noi vogliamo il linguaggio fino all'ultimo respiro, a sprecare il fiato. E il verde, i polmoni della terra, le foreste, l'amazzonica, la boreale, la pluviale, bruciate, disboscate dall'uomo... infettate!!! La vita è il respiro... il polmone, dimenticato, non venerato, né attenzionato, e in quelle particelle per lui vitali, abbiamo introdotto... particelle virali.



A tutti le persone che non hanno un balcone, a tutti, dico: la libertà e le visioni stupende si trovano anche viaggiando nella mente, a occhi chiusi. Focalizzate il respiro sulla schiena... poi su una cosa bella, santa, naturale, che amate... troverete il vostro terzo occhio, Ajna, il nostro sesto chakra Fatelo, respirate lentamente e profondamente a occhi chiusi, mettendo l'attenzione della mente su lunghi respiri, immaginando che scorrano lungo tutta la schiena, ascoltando musica rilassante. Fatelo per i nostri centri di energia vitali; ... e lasciamo libera la mente con i suoi grandissimi spazi, che vanno oltre i terrazzi. Finirà tutto presto, solo poche settimane... poi la vita, i prati verdi, l'amore, la libertà... un essere rinnovato in nuove opportunità. 

Il mondo intanto continua a vivere, ed è bellissimo, anche se costringe in gabbia gli esseri umani, ma ci sta mandando un messaggio: non siete indispensabili, L'aria, la terra, l'acqua e il cielo senza di voi stanno bene. Quando tornerete ricordate d'essere i miei ospiti. Non i miei padroni.

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